Oggi ribattezzata “Sindrome da vampate di vancomicina (VFS)”.
La sindrome dell’uomo rosso è stata spesso associata alla rapida infusione della prima dose di vancomicina.
Altri antibiotici (ad es. ciprofloxacina, amfotericina B, rifampicina e teicoplanina) o altri farmaci che stimolano il rilascio di istamina possono provocare la sindrome dell’uomo rosso.
Perché si verifica ??
A causa dell’effetto della vancomicina sui mastociti. La degranulazione dei mastociti comporta il rilascio di istamina.
Come si presenta?
Tipicamente consiste in prurito, un’eruzione eritematosa che coinvolge il viso, il collo e la parte superiore del tronco.
Meno frequentemente possono verificarsi ipotensione e angioedema.
I pazienti lamentano comunemente bruciore e prurito diffusi e malessere generalizzato. Possono rapidamente diventare vertiginosi e agitati e possono sviluppare mal di testa, brividi, febbre e parestesia intorno alla bocca.
Nei casi più gravi, i pazienti lamentano dolore toracico e dispnea.
In molti pazienti, la sindrome è un prurito lieve ed evanescente alla fine dell’infusione che non viene segnalato.
La sindrome dell’uomo rosso NON È UNA REAZIONE ANAFILATTICA. Simula la reazione anafilattica. Ecco perché chiamato “Reazione anafilattoide” (Anaphylactoid = Anaphylaxis + OID = Anaphylaxis like).
Qual è la differenza con la reazione anafilattica?
La reazione anafilattica è IgE dipendente. Richiede una precedente esposizione all’antigene.
La sindrome dell’uomo rosso non è IgE dipendente. Il più delle volte si verificano alla prima esposizione alla vancomicina.
Qual è la gestione?
Interruzione immediata dell’infusione di antibiotici in un paziente sintomatico.
Terapia di supporto: antistaminici H1 (difenidramina) e H2 (ranitidina o cimetidina); poiché l’istamina è la causa della sindrome dell’uomo rosso.
L’ipotensione richiederà fluidi per via endovenosa e, se grave, potrebbero essere necessari vasopressori.
Qual è la prognosi?
Eccellente con una corretta gestione.